Diphylleia. Il ricordo. Un romanzo di Valentina Bonci.

Trama
Protagonista di questo romanzo è Aiyana, una giovane ventenne che da tre mesi si trova in ospedale. Al suo fianco, ad aspettare che si svegli, c'è la nonna Karla che le fa compagnia tutti i giorni. Proprio come un principe Ben, l'infermiere, vorrebbe baciare la bella ragazza addormentata per vederla aprire gli occhi. Ma a fermarlo sono delle rose ed una lettera, arrivate ad Aiyana durante il suo ricovero.
"Alla mia donna.
Questo mese non una rosa sul tuo petto
ma solo una parola: non ho mai smesso d'amarti, ti aspetto."
Questo mese non una rosa sul tuo petto
ma solo una parola: non ho mai smesso d'amarti, ti aspetto."
Cosa succederà al suo risveglio? chi ci sarà ad aspettarla?
Nelle gelide giornate di Duluth, nel Minnesota, un fiore è pronto a sbocciare. Aiyana dovrà prepararsi a ripercorrere il suo passato e a riscoprire cos'è che le fa battere veramente il cuore.
Il mio parere
Il racconto si apre con una scena violenta, una ragazza viene sbattuta contro una parete da un uomo e perde i sensi. Immagino che la storia continui a parlare di violenza, invece quando entriamo in ospedale la storia si distende. Aiyana è lì sul letto, in coma, e le uniche due persone che si prendono cura di lei portano nella stanza una ventata di tranquillità. La nonna Karla sarà l'unica certezza e l'unica guida che la ragazza avrà al suo risveglio, perchè Aiyana non ricorderà nulla del suo passato.
Ho trovato la storia molto tenera e leggera, nonostante affronti temi davvero importanti, come la violenza e il rifiuto da parte della famiglia. Mi è piaciuta l'assenza di rabbia e il messaggio che Diphylleia vuole trasmettere; abbiate il coraggio di amare e di amarvi, l'accettazione da parte degli altri prima o poi arriverà.
La scrittura è semplice e scorrevole, tranne per qualche frase forse ancora un po' scolastica. Ma l'esordio di Valentina Bonci è un buon inizio, sa di cosa vuole parlare e come vuole farlo.
Ho trovato la storia molto tenera e leggera, nonostante affronti temi davvero importanti, come la violenza e il rifiuto da parte della famiglia. Mi è piaciuta l'assenza di rabbia e il messaggio che Diphylleia vuole trasmettere; abbiate il coraggio di amare e di amarvi, l'accettazione da parte degli altri prima o poi arriverà.
La scrittura è semplice e scorrevole, tranne per qualche frase forse ancora un po' scolastica. Ma l'esordio di Valentina Bonci è un buon inizio, sa di cosa vuole parlare e come vuole farlo.
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