Rose Madder

Cosa c'è di meglio di una coperta ed un tè caldo in queste giornate di pioggia? Direi niente. Ma siccome sono una lettrice ci aggiungo un libro. Uno qualsiasi? Naturalmente no. Il libro di cui vi parlo oggi è Rose Madder di Stephen King.
Lo zio King è il mio autore preferito ma ,non avendo letto ancora tutti i suoi libri, ho sempre un'ampia scelta quando devo iniziare a leggerne uno. Rose Madder l'ho scelto perché sapevo che parlava di violenza sulle donne. L'ho scelto inoltre perché molte persone l'avevano giudicato positivamente. Ho iniziato quindi a leggerlo con molto entusiasmo e speravo di poterlo finire in pochi giorni. Purtroppo non è stato così.

Già dalle prime pagine si avverte un'intensa sensazione di orrore. L'orrore che si prova non per i mostri disumani ma quello per i mostri umani. Il mostro in questo caso è Norman Daniels un agente di polizia sposato da quattordici anni con Rose McClendon. Il loro matrimonio è costellato da episodi di violenza e a farne le spese è sempre ed unicamente Rose. 
Ma questa giovane donna si sveglia una mattina con una nuova consapevolezza. Non vuole più sopportare tanto dolore. Una macchia di sangue sul cuscino le fa prendere la decisione di fuggire di casa. Durante la sua fuga troverà riparo in una casa famiglia composta da sole donne, la "Figlie e sorelle". Troverà qui altre donne che hanno avuto la sua stessa vita e riuscirà piano piano a ricostruire se stessa.


Per quale motivo ci ho messo quasi un mese a finirlo? Beh, perché questa è una storia tremendamente attuale. Nel nostro paese muore una donna ogni tre giorni. Muore uccisa dal proprio marito, fidanzato, convivente e per ogni donna che muore ce ne sono altre centinaia che subiscono violenze. Stephen King è stato magistralmente abile nel descrivere la psicologia della vittima ed anche quella del carnefice. Ci sono infatti capitoli in cui abbiamo sotto gli occhi i pensieri di Norman. Questa doppia prospettiva rende la lettura molto intensa. E' un libro che risveglia le coscienze. Un libro che ti mette di fronte ad una cruda realtà che nessuno dovrebbe ignorare.

  "Non sono i colpi che ci hanno inferto quelli che contano, ma quelli ai quali siamo sopravvissute."

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